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Il cammino introspettivo

Immagine del redattore: Guido Freddi-PoswickGuido Freddi-Poswick

Aggiornamento: 23 mag 2023

Contrariamente al modo in cui la meditazione camminata è abitualmente praticata oggi, nei sutra le istruzioni standard per questo tipo di pratica hanno come oggetto principale di osservazione i fenomeni mentali” [trad dell’autore] (Bikkhu Analayo, Satipatthana - The Direct Path to Realization. BWC 2006: 140).


Analayo, uno dei più rispettati monaci Theravada viventi, spiega così le vere intenzioni di Buddha quando incoraggiava i suoi seguaci a praticare la meditazione camminata.

Oggi quasi sempre la meditazione camminata è considerata una pratica accessoria di altre forme di meditazione, destinata a forzare l’attenzione verso il corpo fisico in movimento. Qualunque siano le ragioni di questa interpretazione per la psicologia Buddhista il miglior modo di affrontare la sofferenza è coltivare una mente forte, lucida e consapevole di sé.


Quando i Lama tibetani intendono offrire ad uno studente un nuovo insegnamento un po’ più avanzato fanno spesso questa domanda: “cosa è primario tra mente, parola e corpo?”. Secondo la psicologia buddhista tibetana per poter fare dei passi avanti nei processi di consapevolezza occorre capire che la mente è il punto di partenza di ogni altro fenomeno psicologico o fisico. La consapevolezza di sé è primariamente la consapevolezza della natura della propria mente, a partire dalla quale è poi possibile capire ed influenzare consapevolmente le nostre espressioni creative, le nostre azioni e il nostro corpo.

Il Mindtrek ha il fine di restituire al nostro camminare la funzione di pratica introspettiva, di pratica contemplativa e psicologica. Osservare la mente mentre si cammina è una funzione antica che trascende le specifiche culture e che è stata praticata in tutte le epoche specialmente da eremiti e santi, ma anche da artisti, scienziati, filosofi (pensiamo ai peripatetici!), strateghi e sciamani.

In un mondo che ci costringe alla sedentarietà, riportare in cammino il nostro corpo è un'intenzione che ben si integra con l’introspezione psicologica, forse ancora di più oggi che ai tempi di Siddhartha il Buddha, il risvegliato.

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©2020, Guido Freddi. 

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