FIL (Felicità Interna Lorda) — Benessere, salute e una via concreta per la comunità
- Guido Freddi-Poswick

- 5 nov
- Tempo di lettura: 3 min
“Il Bhutan non è un modello da imitare, ma una lente con cui osservare criticamente le nostre forme di sviluppo.” (Guido Freddi, antropologo “La Felicità Interna Lorda del Bhutan: modello esotico o esportabile?” conferenza presso la Società Geografica Italiana - 17 settembre 2025)

In breve
Che cos’è. La Felicità Interna Lorda, nata in Bhutan, è un modo semplice e insieme profondo di misurare come stiamo davvero: non solo reddito o consumi, ma salute del corpo, equilibrio della mente, qualità delle relazioni, tempo per vivere, natura che respira con noi e istituzioni affidabili. È un indice “a 9 dimensioni” che funziona come bussola più che come calcolatrice.
Perché interessa alla salute. La FIL mette in primo piano ciò che fa bene alla vita quotidiana: sonno, movimento, aria buona, legami fidati, fiducia. Se cala il tempo libero o cresce la solitudine, la “salute” perde pezzi anche quando gli ospedali funzionano.
Cosa raccontano i dati macro. In Bhutan, una visione di sviluppo orientata al FIL ha accompagnato una crescita del PIL e un miglioramento dei fondamentali sociali tale da consentire al Paese di uscire dalla lista ONU dei Paesi meno sviluppati (LDC) il 13 dicembre 2023. (United Nations)
Nota di metodo. La FIL non è poesia senza prove: l’indice è calcolato con il metodo Alkire–Foster (AF), sviluppato da ricercatori dell’Oxford Poverty & Human Development Initiative (OPHI), e organizza 9 domini e 33 indicatori in modo chiaro e replicabile. (ophi.org.uk)
Tre domande (e risposte) per una lettura rapida
1) In cosa è diverso dal PIL, in pratica?Il PIL conta quanto produciamo; la FIL osserva come viviamo. Se in un quartiere mancano alberi, spazi di incontro o trasporti affidabili, la FIL lo rende visibile. E sposta le priorità: non solo crescita economica, ma crescita di benessere.
2) È una cosa “spirituale”?È culturale, prima di tutto. Le radici contemplative del Bhutan ricordano all’amministrazione una verità semplice: corpo, mente, società e ambiente sono interdipendenti. Non serve essere religiosi per capirlo: chi dorme meglio, respira meglio e ha relazioni solide sta meglio—e questo si riflette anche nei dati sanitari.
3) Come aiuta i territori?La FIL consente politiche mirate: dove c’è reddito ma stress e poco tempo libero, si interviene su orari, mobilità dolce, verde urbano; dove c’è comunità calda ma povertà materiale, si rafforzano servizi, scuola, lavoro dignitoso. È un ponte tra cura individuale e salute pubblica.
Un lessico di benessere (senza spigoli)
Benessere psicologico: sentirsi lucidi e sostenuti, non solo “felici”.
Salute: prevenzione quotidiana—sonno, alimentazione, cammino, relazioni.
Uso del tempo: proteggere pause e lentezza, antidoto allo stress cronico.
Vitalità della comunità: fiducia, mutuo aiuto, luoghi per stare insieme.
Ecologia del quotidiano: accesso a natura e qualità dell’aria come fattori di salute.
Il ponte con Mindtrek (mindtrek.it)
Mindtrek porta lo spirito del FIL sui sentieri: cammino lento, natura, attenzione gentile e momenti di silenzio condiviso. È una palestra di benessere che integra fisiologia (respiro, ritmo del passo), psicologia (regolazione dello stress, chiarezza mentale) e legami sociali (camminare insieme crea fiducia). In linguaggio FIL: Mindtrek lavora su salute, uso del tempo, vitalità della comunità ed ecologia, traducendo i principi in esperienze verificabili: dormo meglio, mi sento più centrato, sono più disponibile verso gli altri.
Il ruolo dei Rinpoche in Bhutan: cura, non solo culto
Da antropologo: i Rinpoche sono figure di cura comunitaria. Benedicono luoghi, ma soprattutto orientano valori, educano alla compassione pragmatica e sostengono reti di aiuto. In chiave FIL:
Prevenzione sociale: riducono conflitti, tengono vivi i legami.
Salute mentale collettiva: promuovono calma, ascolto e senso di scopo.
Custodia dell’ambiente: ricordano che la foresta è “farmaco” e casa.
Così la dimensione contemplativa diventa politica del benessere: meno retorica, più pratiche quotidiane che fanno bene al corpo e alla società.








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