La ruminazione è un modo difettoso tipicamente umano di usare la mente. Nel libro “Perché le Zebre non Soffrono di Ulcera” il famoso biologo Robert M. Sapolsky dimostra che gli animali (almeno allo stato selvaggio) non soffrono di ruminazione. Le zebre hanno un picco altissimo di reazioni fisiologiche quando vengono attaccate dai leoni, ma quando l’attacco finisce la mandria si ferma ed in brevissimo tempo tornano ad uno stato di calma fisiologica. Noi invece quando sottoposti ad un trauma ne rimaniamo invischiati fino a soffrire di sindromi gravi come il PTSD, la depressione, ecc. Non solo i grandi traumi ci segnano la vita, ma, come una “goccia cinese”, i microtraumi di una vita stressante finiscono per avere le stesse nefaste conseguenze. Se da un lato i farmaci possono alleviare i sintomi di traumi e stress, il solo modo per affrontare stress e traumi è risalire alla sorgente del problema, che non è l’evento passato, per definizione non più esistente, ma il suo fantasma che ruminando continuiamo inconsciamente a riportare nella nostra vita.
Le pratiche di consapevolezza, la mindfulness, la meditazione di derivazione buddhista permettono di restituire alla mente la facoltà di decidere, di sfruttare le qualità più alte della nostra mente, attivando consapevolmente le aree più riflessive del nostro cervello invece di lasciarle in balìa degli impulsi provenienti dalle aree anatomicamente più arcaiche.
Il Mindtrek serve a svincolarci dalle fauci di un mondo stressogeno e a rinforzare la nostra lucida serenità per affrontare in modo più efficace i “leoni” del mondo moderno.
g.f.
Comments